I Am Mother - Recensione del film Netflix





Titolo: I Am Mother
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Australia, Stati Uniti d'America
Anno: 2019
Durata: 115 min
Genere: thriller, fantascienza
Regia: Grant Sputore
Distribuzione: Netflix








Esordisce in grande stile il regista australiano Grant Sputore presentando una trama toccante quanto veritiera, rivolta ad un futuro in cui la vita dell'uomo verrà gestita dalle macchine, anche se le tematiche principali in questo titolo sono molteplici. 
Ho utilizzato il verbo "gestire" e non "dipendere" proprio perché il desiderio di libertà non abbandonerà mai la protagonista, sebbene le si richieda un sacrificio estremo per ottenerla.

Trama e Recensione (No Spoiler)

I Am Mother è un film distopico che mostra un futuro segnato da un estinzione di massa per cause epidemiologiche (vi ricorda qualcosa XD?). L'unico essere umano apparentemente in vita sulla Terra è un'adolescente, il cui nome è più uno status che un riconoscimento d'identità. Infatti la ragazza si chiama semplicemente Figlia (Clara Rugaard)  e il droide materno che l'ha cresciuta viene identificata solo con il nome Madre (Luke Hawker). 
Figlia non conosce il mondo esterno se non grazie alla televisione, e non ha mai provato affetto per nessuno salvo che per un droide dalla dolce voce materna. Entrambe convivono in un bunker, costruito per permettere a Madre di coltivare un numero considerevole di embrioni per ripopolare la Terra. 
Il loro mondo però sarà sconvolto dall'arrivo di Donna (Hilary Swank), stranamente sopravvissuta al disastro.

Una delle tematiche centrali, oltre alle previsioni futuristiche, è l'evidente rapporto madre-figlia: una salda unione fin quando non sopraggiungono le condizioni esterne ad allentarla. 
Le prospettive di Figlia cambiano quando la staticità delle sue condizioni verranno scosse, ma ciò che diversifica questo processo da un naturale corso degli eventi sarà il frutto di un piano ingegnoso da parte dell'intelligenza artificiale, che non è capace di amare a differenza di un essere umano. Niente è lasciato al caso, perfino le decisioni prese dalle due donne. Si denota un capovolgimento nell'equilibrio vitale, il cui controllo non è più affidato all'essere umano. 
Il finale aperto lascia ben sperare in un eventuale "I Am Mother 2", ma nel frattempo godiamoci il primo!    

Trailer






     

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